Slave Dog Sitter

Profilo

Nick: Dog Sitter
Città: Milano
Ruolo: Dog sitter, facchino, giardiniere









 











I racconti dello Slave Dog Sitter....

Inizia "Ciao Darwin" ed io non lo guardo, anzi esco fino a notte fonda.
Niente di male, perchè poi riavvolgo il DVD e mi rivedo la registrazione della puntata... così posso saltare da par mio la pubblicità, perchè "non si spezza una storia, non si interrompe un'emozione"; infatti la Dea va vista senza pubblicità, come certi significativi film trasmessi dalle TV, per rispetto ai loro alti contenuti, senza interruzioni pubblicitarie.
Guardo la registrazione, ma non v'è traccia del programma; sembra un lunghissimo spot della Lavazza: c'è Bonolis, c'è De Laurenti e c'è pure "Il Paradiso", cioè FetishDea... che più La mandi giù (a Roma) e più ti tira sù (l'audience), ma forse è più lo spot del caffè "L'Ammazza", visto che la performance della Divina ha "steso" tutti i trecento uomini del pubblico... e questo Pisacane l'aveva già profetizzato nella "Spigolatrice di Sapri": "Eran 300, eran giovani e forti e sono morti".
FetishDea è ormai circondata dal Suo esclusivo "profumo" di successo, che... non è quello che adoperano tutte, il
"Chanel n.5"... no no no... Lei usa solo... "Canale n.5".
La nostra Dea ha mostrato, durante le prove - dal ferro da stiro alla lap-dance - sensualità, eleganza e raffinatezza. 
Solo la lingua francese si sposa bene con queste Sue caratteristiche: i menu più raffinati sono scritti in francese, come affascinanti espressioni tipo: "A' la page", "Noblesse oblige", "Savoir-faire". 
Non per caso è una lingua che la Dea ben conosce e che presto adopererà con Bonolis, per ammansirlo. Come?
Chiamandolo davanti a Sè in perfetta pronuncia francese: "Paolo Bonolì, Bòno...lì, Bòno...lì!!".
Si sarà visto di meglio solo con San Francesco con il lupo di Gubbio...
Poco alla volta "Bòno...lì" vedrà spuntarsi addosso un bel collare, con tanto di anello al quale la Dea attaccherà il guinzaglio: troverà così, senza Darwin, il vero "Anello mancante".

"Una DEA, due DEE, un def... "

Alle ore 13, puntuale sul cerimoniale, si accendono i riflettori sulla mia oscura esistenza. Chi li accende è Colei che mi appare alla finestra della sua villa reale: Fetishdea.
Quando apre la porta il mio istinto è un tutt'uno col Suo primo comando: baciare i Suoi divini piedi, che per me non è eccesso di galanteria, ma rientra "nella parte protocollare".
La Signora mi incarica, prima di tutto, di pulire il giardino. A operazione terminata mi ordina di mettermi in ginocchio, al Suo fianco, mentre risponde sia alle numerose e-mail, sia ai Suoi cellulari, che suonano senza soluzione di continuità; colonna sonora a tutto il pomeriggio. Solo pochi fortunati riescono ad interloquire con Lei.
E' in uno dei rari istanti di silenzio su tutti i fronti che ne approfitto per presentarLe il regalo per il Suo compleanno: un bellissimo abito in latex del tipo che Lei stessa ha indossato lassù in Germania e che io ho avuto l'onore d'accompagnarLa (sono quello della foto che ora appare nella Homepage di questo gruppo).
Intanto già suonano alla porta. Si presenta uno dei Suoi fotografi e, di lì a poco, la scena si illumina... io mi giro verso di lui, ma non sta provando luci nè azionando flash. Allora mi rigiro e trovo la sorgente: una bellissima donna, ma è... Goddess Desyderia, l'assistente di Fetishdea, dalla pelle vellutata, con un physique du role curato alla perfezione, un'armonia delle forme che rimango senza parole, ma i miei occhi no. Parlano e dicono: "Complimenti per le curve".
Dopo che il fotografo Le mostra alcune foto scattateLe di recente, Goddess Desyderia si mette al computer, scrive ed invia un messaggio di presentazione a tutto il Gruppo Yahoo (è il n. 343). L'invio parte accidentalmente prima che si firmi in fondo al testo, ma sono testimone che l'autrice è proprio Lei: Goddess Desyderia.
Nel frattenpo Fetishdea termina la sessione con un visitatore - al quale consegna un Suo paio di calze indossate - e c'è giusto il tempo per "parcheggiarmni" nel giardino interno perchè già stanno per arrivare due persone importanti, per il cui intrattenimento Fetishdea agirà "di concerto" con Goddess Desyderia.
Dopo oltre mezz'ora, ad un tratto, vengo sequestrato da entrambe, bendato, incappucciato e portato giù nel seminterrato, perchè non devo guardare in faccia i due super-ospiti che assisteranno alla sessione.
Mi mettono in ginocchio alla gogna e cominciano a frustarmi con un frustino rigido, ordinandomi di contare i colpi e a dire "Grazie Padrona", "Grazie Signora". Dapprima una serie da 30 sulla schiena, poi, denudato, arriva un'altra serie da 30 più in giù, sul fondoschiena. Sarà l'emozione ma sbaglio anche a contarli. Quindi mi mettono le pinzette ai capezzoli e mi tirano con delle catenelle portandomi a passeggio a 4 zampe, dove imparo anche ad abbaiare. Sdraiato pancia a terra mi salgono sopra, sia a piedi nudi che coi tacchi, e per finire un'altra serie di 30 frustate - per un totale di 90 - che aggiornano il mio primato personale (sono in rodaggio, non ho ancora fatto il tagliando...).
Quando - ad ospiti congedati - mi liberano gli occhi e tutto il resto, io non mi sento affatto libero, ma ancor più "prigioniero" di Loro, perchè - pur non vedendoLe - ero stato rapito dalla loro autorevolezza ed ancor più dal Loro fascino, che vibrava più delle fruste e che i miei "occhi della mente" carpivano, trasducevano e interiormente mi mostravano.
Si erano talmente impadronite di me, che nei miei pensieri non v'era posto per null'altro, tanto da non aver percepito la presenza dei due osservatori.
Ma se avessi potuto vederLe.. sarei rimasto travolto da questo "fiume di luce in piena", e non lo dico per associazione d'idee, ma per associazione di dee..., accecato come Papillon, che rivedendo la luce dopo anni di oscuramento nella sua cella, andò a rifugiarsi nel buio sotto la panca dove dormiva.
A questo punto Goddess Desyderia prende congedo; Fetishdea, senza sosta alcuna, ha modo di impartire un'ultima lezione ad un nuovo schiavo, che riceve una copia, con tanto di autografo, del DVD che La vede protagonista all'OWK.
E' già ora di cena e ho così l'onore di accompagnare la Dea al ristorante, cui farà seguito l'ingresso ad un locale privè ove si esibirà in una straordinaria performance con Steven, Suo schiavo che certo non ha bisogno di presentazioni.
Per disguidi vari non posso entrare, salvo che non paghi 130 euro. Mi tocca rinunciare... "a caro prezzo".
E' quasi l'alba quando rientriamo e vado a dormire nella cuccia dei cani. Eppur là dentro non vedevo pareti, il mio tetto era il cielo, perchè essa "insisteva" sul sacro suolo della reggia di Fetishdea.
Il giorno appresso mi dedico a spazzare il giardino interno, pulire tutta la tettoia, lavare pavimenti. Sono una frana su tutto e più volte subisco i giusti rimproveri dalla mia Signora.
Eppure Lei, ogni volta che scendeva dal piedistallo per insegnarmi i giusti movimenti, Vi risaliva ancor più in alto per l'eleganza dei gesti, quasi fossero ginnastica artistica.
Allora in Lei non c'è solo autoritarismo, ma autorevolezza, perchè - raro nella società odierna - Fetishdea comanda dimostrando di sapere e dandone l'esempio.
Quando verso sera, in ginocchio da Lei, mi chiede un commento, affranto dalle mie incapacità, riesco solo a dirLe: "Non posso essere contento se Lei non lo è".
Soltanto in viaggio mi ricordo che la Signora, al termine dei lavori, mi aveva fatto notare che tutto aveva ora un aspetto migliore. Qualcosa aveva apprezzato e tanto bastava per sentirmi un po' meglio (anche se rimango un def...).
I Re si sono sempre circondati di scienziati, artisti, luminari. Capivano cioè che nell'esser a contatto di costoro, ad imparare da loro, stava il più vero e supremo lusso. Mi domando se io, che per un giorno ho vissuto accanto a Fetishdea, non sia stato schiavo, ma Re, perchè ho avuto lo stesso lusso, quello di essermi circondato di una Dea, "rivestito" di quella luce riflessa emanata dalla Sua bellezza, cui i miei occhi non si abitueranno mai, dal Suo sapere, dalla Sua autorevolezza e dalla Sua sensibilità.
Per questo insorge in me l'ansia di imparare tutto ed il prima possibile: per esserLe più utile, per esaudirLa, per innalzare ancor più la Sua persona e sovranità, giacchè il potere di una Regina non può dispiegarsi se non riesce, per incapacità di un servo, a realizzare i Suoi voleri.
E' come un cavaliere che vuol cavalcare senza cavallo.
E qui la sovrana unica e vera è, per me, solo e soltanto Lei.

UN WEEKEND CON LE DEE

Quando arriva una convocazione dalla Dea - come recita un famoso proverbio - al sorgere del sole, che io sia leone o gazzella, comincio a correre... ai piedi di Lei.
Devo accompagnarLa per un servizio fotografico dove poserà per delle foto di nudo artistico. Io ho il privilegio di sedermi di fronte ed assisterLa per ogni necessità.
Il fotografo si sbizzarrisce in mille foto, a volte stando in piedi, a volte in ginocchio, a volte sdraiato a terra.
Capisco subito quali saranno le migliori senza neanche vederle, cioè quelle che lui scatta in ginocchio o prostrato a terra davanti alla Dea... perchè è in questo atteggiamento l'unico valore aggiunto che può dare alle foto; su tutto il resto del fronte è Fetishdea che, per la Sua innata espressività che imprime sulla stessa, "cattura" la foto e, mutuando il gergo tennistico, "strappa il Servizio" (al fotografo) e... "'conquista' il Set" (fotografico).
Riaccompagnata poi alla reggia, svolgo lavori domestici fino a sera, quando ci raggiunge la splendida Goddess Desyderia, in tempo per una cena al ristorante, prima di ripartire verso una località del Garda dove le due Dee sono attese da un nuovo ammiratore per un appuntamento.
Unico rischio è incontrare la Polstrada, che mi multerebbe perchè viaggio con ben due Dee a bordo senza mettere il pannello... "Trasporto ECCEZIONALE".
Siamo però in clamoroso ritardo e Fetishdea, alla guida della mia piccola e malandata auto, spinge troppo l'acceleratore. Avrei voluto dirLe: "Mistress, schiavizzi me, non l'auto...", sicuro anche che l'ospite Le avrebbe attese ad oltranza, appreso che Le aveva sentite già per telefono e quindi, intuito maschile, sapevo che bastavano già le loro voci... ed il loro dire... per inchiodarlo lì sul posto finchè non sarebbero giunte a salvarlo. Così avvenne. Addirittura il salvataggio durò il doppio del previsto e ora che tornammo a Vicenza era quasi l'alba.

Andai a dormire nella cuccia del cane finchè Fetishdea mi risvegliò, restituendomi alla luce dei Suoi occhi.
Ora mi attendono le pulizie del giardino e di casa, salvo pausa pranzo che la Divina prepara e che consumiamo in veranda con un altro schiavo che Le sta aggiornando il sito.
Dopo pranzo ritorna Goddess Desyderia, che assieme a Fetishdea, nel pomeriggio impartisce ad un paio di schiavi (che non mancano mai) alcune lezioni. Lo deduco dal suono delle fruste che sento anche lavorando in giardino.
Mentre eseguo i lavori, la supervisione attenta di Fetishdea è periodica e costante; ogni tanto mi appare e mi dà nuovi ordini, ordini che eseguo ciecamente, ma così ciecamente... che proprio NON VEDO lo sporco che lascio e che la Dea mi fa rimarcare dopo averLa mandata fuori di Sè, ovvero della divina grazia in senso stretto, perchè essendo sia Divina, sia una Grazia, "Sè" e "Divina Grazia" si fondono in Lei.
"Colei che è prima che le altre mai saranno" mi appare anche quando sto in cima ad una scala a pulire la parte alta di un armadio. E' l'unica volta che sbaglia l'entrata.
Sbaglia Fetishdea? Sì, perchè qualcosa in me si stava ribellando ed il mio subconscio stava tentando di rivelarmi il motivo: mi aveva costretto ad osservarLa dall'alto in basso e la parte più vera di me non resisteva a questa raffigurazione così sacrilega di una tal coesistenza tra un miserevole schiavo ed un'iperbolica Dea.
Non è per caso che solo quando sto ai piedi di Lei il mio stato d'animo si capovolge e raggiunge l'estasi.
E' lì, sotto i Suoi piedi, il mio habitat, la mia residenza.
Forse arriverà lì anche la mia posta...
Al termine dei miei lavori Goddess Desyderia mi preleva per una sessione con Lei e già mi è chiaro come sia una diretta emanazione di Fetishdea, la quale non potrebbe avere un'assistente migliore e Goddess Desyderia mai più troverebbe una Maestra così unica e imperdibile.

Così unica, Fetishdea, che seppur tramite e-mail abbia manifestato alcuni dissidi verso Lei, come una sovrana illuminata mi fa sapere prima, confermando anche dopo, che non mi mollerà e riuscirà a far di me un servo ideale e totale, e questo, con altri Suoi pensieri che rimangono da me qui secretati, ha provocato in me una scossa del 9° grado della Scala Richter, colpito non da una calamità, ma da una calamìta naturale, che mi "attrae" verso Lei per la Sua straordinaria sensibilità, e non vi sarebbe sensibilità alcuna se Ella non avesse scelto, non per miei meriti ma per Sua grazia, di avocarmi a Sè, rendendomi di fatto una Sua appartenenza.
E' come subìre uno splendido K.O., tramortito da tanta Sua comprensione, dove riesco solo ad avvertire che mani amiche mi stanno portando in salvo, ma non alla felicità, perchè sotto il peso di tale eccesso di grazia sono io che dispero di appartenere a Lei, e già mi pare impossibile accrescere la mia sensibilità per Ella più in alto della Sua, giacchè è inarrivabile anche in questo.
Per questo io inverto il detto "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare", perchè seppur un lontano giorno, come predice Fetishdea, riuscirò nel "FARE" per Ella, mi arrenderò sempre nel "DIRE", giacchè non troverò mai le parole adatte a venerarLa.
Finora è solo sui set fotografici che l'ho vista sorridere, complici i miei pessimi servigi che favorirebbero in Lei, per dirla in termini pittorici, un'espressione simile al famoso "Urlo di Munch"... ma un giorno vorrei tanto, per Lei, emulare Leonardo da Vinci nella Gioconda, ossia quello di "dipingere" anch'io, sul Suo volto, il più bel sorriso.

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