Fetishdea e Slave Scrivano

 Marzo 2011 - Avventura con slave scrivano : Mi presento a Lady Fetishdea

Giaccio nella postura che più si addice alla mia condizione di essere inferiore. Ginocchia e gomiti incollati a terra, volto diretto verso il basso a sfiorare l'asettico nero lucido pavimento di marmo.

Tutto è silenzio freddo intorno a me.

Il mio corpo, o meglio, il corpo che mi è appartenuto e di cui ora Voi disponete, pare non poter più obbedire ai miei comandi ma solo ai vostri cenni, al muover dei vostri occhi. 

Attendo il mio destino dimenticata nel grande salone dalle pareti rosso sangue.
Tutto mi giunge ovattato, ridotto, le mie membra anestetizzate.

Rosso fuoco le larghe tende paiono ali infernali, pesanti spettatori della mia profonda e felice umiliazione.
Rosso profondo il rivestimento del divano e della poltrona su cui FetishDea suole sedersi, con viziosa oscenità, a contemplare la mia bassezza ed a  felicitarsi della sua potenza di Padrona.

Rosso lucente il grande letto dove stanca e soddisfatta vi sistemate per andare incontro ai vostri sogni dorati .

Prego per il vostro giungere....
Anche se so che con esso giungeranno insieme le mie sofferenze.

Il cappuccio d’amata rossa gomma nel quale avete pensato di incarcerare i miei pensieri mi costringe ad ascoltare la cadenza ripetitiva del mio respiro, unico suono caldo e vero.

Respiro l'odore del mio stesso alito, della mia saliva, dei miei corporei liquidi addensati sulla mia pelle.
Respiro il fisico sembiante del piacere dell'attesa ....... che così spesso Voi mi regalate...

Un calpestio lontano giunge a ridestare i miei sensi. Scarpe, forse stivali (so che oggi non li portate ma mi spingo ad immaginare anche questa situazione da banale rivista sadomaso....) Li immagino, nel mio buio assoluto, questi stivali... come altissimi, infiniti, che vi cingono fin quasi all'inguine, vicino a  dove si apre l’oscurità del vostro sesso, regno di inconfessabili piaceri, anch'essi assoluti.

Conosco la lenta cadenza del vostro sicuro incedere ed ardisco (sognare nel sogno) pensare che presto salirete, lenta, su di me, che tasterete il mio terreno di carne con le vostre suole , che me le porrete in bocca per una inutile e temibile pulizia, che....mi calcerete con quelle, mi scosterete 

per esaminarmi di più, che mi schiaccerete il ventre e l'inguine desiderante....

Che disporrete di me come cosa...

Giungete, finalmente.
Mi degnate delle vostre sadiche attenzioni. Vi nutrite delle mie sofferenze ed è giunto, ormai, il momento del pranzo.

Sarò io la principale portata.

Non mi è concesso guardarvi eppure è la cosa che più vorrei.
Vi sento accostare.

D'un tratto il capo mi viene pressato contro il freddo marmo dalla vostra suola.

Non profferite parola ma so già qual sia il mio compito.
Estraggo la lingua, lavoro la minuscola area che mi è concesso nettare. Penso a quando la mia lingua viene comandata a ben altre calde pulizie..

Ma oggi, Voi, beate la vostra vista con l’immagine di quest’uomo,  cane ai vostri piedi a leccar marmi e... tanto mi basta, se basta a Voi.
schiavo scrivano

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